Anna Rispoli lavora al confine tra creazione artistica e attivismo, per esplorare in modo performativo la triangolazione tra umanità-città-identità e per testare possibili riconquiste affettive del territorio pubblico. Le forme variano a seconda della necessità concettuale di ogni progetto. Per "Les marches de la Bourse" ha convocato gli attivisti belgi degli ultimi cinquant'anni intorno a una manifestazione per il diritto di protestare davanti alla Borsa di Bruxelles. In "Vorrei tanto tornare a casa" i 500 residenti di un grattacielo che hanno messo a disposizione il loro sistema di illuminazione domestica per orchestrare uno spettacolo di illuminazione anti-confinamento. "A Piece of Land" ha visto gli abitanti di Mülheim an der Ruhr giocare 1:1 con i loro piani di riqualificazione urbana, mentre la performance "Five Attempts to speak with an alien" invitava i passeggeri di un battello a spegnere le facciate dei grattacieli di Abu Dhabi. "Your words in my mouth"e "Close encounters" sono conversazioni cittadine che affrontano i temi dell'amore e dell'erotismo come fattori politici.

Anna Rispoli fa parte di Common Wallet, un prototipo di economia solidale che persegue un "rapporto poliamoroso con il denaro".