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Anna Raimondo

Anna Raimondo (nata in Italia nel 1981, vive a Bruxelles e lavora internazionalmente)
Il lavoro di Anna Raimondo attiva dei dispositivi di incontro. E' possibile definirlo come un viaggio nella diversità sociale per creare delle possibili aree di interazioni. L’artista usa la voce e l’ascolto come piattaforme di collaborazione, riflessione e azione comune, come mezzi di diffrazione identitaria. Il metodo è flessibile e vario, il suo processo la rende parte dello scambio e fa dell'arte un luogo d'incontro. Il materiale si formalizza in azioni, performance, fotografie, video, installazioni sonore e video. Il suo lavoro presenta anche un aspetto ludico ed ironico, tanto nelle sue azioni nello spazio urbano come nelle sue creazioni plastiche. Una storia, una parola, un gesto, un oggetto quotidiano diventano evidenza delle identità multiple, rivelate e problematizzate.
Anna Raimondo ha completato il Master in Sound Arts alla London College of Communication (UAL, London) e segue un dottorato tra la scuola di belle Arti di Bruxelles (ARBA) e l'Università ULB, esplorando l'impatto del passaggio dalla prospettiva all'ascolto di genere come possibile strumento transfemminista: «New genders of listening: voices, bodies and territories».
Ha partecipato a diverse mostre tra cui: la mostra personale «Fronte Nazionale Naso Partenopeo» ad Albumarte a Roma curata da Marco Trulli nel 2020;  « Nada que declarar » au Centro Cultural Matienzo de Buenos Aires a cura di Tam Ciai Painé nel 2019 (Buenos Aires, ARG) ; la mostra personale « Seremos serais de la manera más alegre » al CAso - Casa del Bicentenario de Buenos Aires a cura di Florencia Curci nel 2018 (Buenos Aires, ARG); la mostra personale « New bounderies of the Wellness of Vagynal Ecosystem » alla galleria Ex Elettrofonica a cura di Lucrezia Cippitelli nel 2017 (Rome IT); la mostra personale « New bounderies of the Wellness of Vagynal Ecosystem » a cura di Juan Matos Capote al Museo TEA nel 2018 (Santa Cruz de Tenerife, ES); alla tredicesima Biennale di Dakar nel 2018 (SN) nella mostra collettiva « Invisible » a cura di Alya Sebti; « Pavillon de l’Exile » a cura di mounir fatmi e Marie Deparis-Yafil nel 2018 al French Institute (St.Louis, SN); « Loading…Casa » a cura di Salma Lahlou per la Dubai Design Week nel 2017; la mostra personale « Mi porti al mare? » a cura di Nancy Casielles e Nancy Suárez nel 2016 alla MAAC (Brussels, BE); la mostra personale « Nous serons sérieuses de la manière la plus joyeuse » al Cube-Independent Art Room (Rabat, MA); « Africa is not an island » al museo MACAAL (Marrakech, MA); etc. I suoi lavori radiofonici sono stati diffusi a livello internazionale. Ha vinto il premio Ars Acustica 2016 con il lavoro « Me, my English and all the languages of my life », il premio di migliore paesaggio sonoro con « La vie en bleu » con il premio d'arte sonora PIARS e il premio della città di Bruxelles nel premio d'arte contemporanea Médiatine nel 2018.
Come curatrice, ha lavorato a dei progetti di arte sonora e radiofonica in diversi spazi ed eventi come « documenta 14 – Radio Program » alla SAVVY Galery di Berlino (DE) o per il « Friday Late » al V&A Museum a Londra (UK).
Anna Raimondo

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